Aver condiviso esperienze, aver vissuto insieme la paura, il freddo, il cibo, il tempo. L’esperienza della prima guerra mondiale e la sua memoria diventano uno dei veicoli in cui si costruisce un sentimento condiviso, fatto di emozioni comuni. Un’esperienza che dà senso e contenuto alle parole. Cameratismo, Ora, Menzogna e Nazionalizzazione della memoria sono le parole della patria, esplora il vocabolario:
Il Novecento con la Prima guerra mondiale apre una nuova stagione della vita di tutti. Cambia l’economia. Finisce il lavoro artigianale e comincia una nuova fase della storia che trasforma le modalità di lavoro sviluppando nuove forme di produzione che coinvolgono tutti gli attori sociali. Nessuno escluso:
E ancora sull’economia… nel corso della Grande Guerra, aumenta il bisogno di risorse e la partecipazione indiretta al sostegno della nazione, trasforma il concetto di vergogna:
E’ indubbio che cent’anni di storia siano tanti, ma le trasformazioni e le profonde mutazioni generate dal Novecento ci fanno apparire il XX come un secolo breve, intenso, e pieno di cambiamenti epocali. In ogni caso è un secolo in cui il centro si sposta definitivamente dal Mediterraneo all’Atlantico e poi dall’Atlantico al Pacifico per poi non avere un centro unico: nasce il cosmopolitismo. Assieme alle altre, due nuove parole iniziano a farsi conoscere come le intendiamo noi oggi “lost generation” e “americanizzazione“:
Il mito della vittoria cambia forma con la Grande Guerra:
La Prima Guerra Mondiale è finita e le grandi potenze del mondo si incontrano, trattano, si confrontano nella Conferenza di Pace del 1919. Si trasformano i linguaggi, i luoghi, la concezione dello spazio, e nuove parole entrano nel linguaggio comune assumendo il significato che oggi ci accompagna attraverso i mass media:”Responsabilità”, “Sicurezza Collettiva”, “Pubblicità / Segretezza delle diplomazie”: